Il Laboratorio Salute Popolare e il progetto AIR: promozione della salute di comunità ed emancipazione dalla fragilità sociale.
È stato più volte notato che la crisi pandemica non ha creato, bensì esasperato
condizioni preesistenti di marginalità, povertà e isolamento, che hanno di fatto le
proprie radici in un welfare escludente e un sistema sociotecnico pensato per
perpetuare le disuguaglianze. Lo sblocco degli sfratti, la crisi energetica, il profondo
precariato lavorativo aggravato dalla crisi COVID, il sistematico smantellamento del
sistema dell’accoglienza e di quello sanitario sono solo alcune dei fattori che
contribuiscono a creare uno scenario contemporaneo allarmante, in cui sempre più
persone rischiano di non poter più accedere ai servizi essenziali e di perdere alcuni fra
i diritti più elementari, come quello alla casa e l’accesso alle cure primarie.
Il Laboratorio di Salute Popolare, con il Municipio Sociale Làbas nei cui spazi nasce e
opera, ha messo in atto una serie di progettualità la cui vocazione politica è quella di
rispondere all’intersezione di queste crisi e mettere in pratica un modello
mutualistico da attuare in sinergia con coloro che vivono una condizione di radicale
esclusione dal tessuto sociale e dai servizi essenziali. Nato nel 2018, il Laboratorio è
osservatorio politico rispetto al diritto alla salute in Italia e promuove un diverso
modello attuativo di servizio sanitario, basato sull’idea di ‘prendersi cura’ anziché
sulla semplice somministrazione di una cura. Durante la pandemia, forte
dell’esperienza delle Staffette Alimentari Partigiane di Yabasta (2020), il Laboratorio
lancia le Staffette Solidali, che hanno portato cibo e beni di prima necessità ai grandi
dimenticati della pandemia – le persone senza dimora. Nei due anni di attività, le
Staffette sono andate oltre l’assistenzialismo per costruire una pratica relazionale e
un rapporto orizzontale con le persone incontrate.
AIR, avviato nel gennaio 2023, è acronimo di Autonomia, Inclusione, Resistenza; è
un progetto che prende le mosse dall’esperienza del Laboratorio di Salute Popolare
e dall’esperienza delle Staffette e, soprattutto, si basa sulle medesime premesse
politiche: il bisogno urgente, cioè, di promuovere una nuova etica della cura, e farlo
insieme alle persone che vivono in condizioni di marginalità estrema. La natura
assistenzialista ed emergenziale dei servizi per le persone senza dimora, e la
sistematica difficoltà di accesso al Servizio Sanitario Nazionale non possono, all’oggi,
né prevenire né sanare la drammatica condizione di chi vive in strada. AIR si pone, a
fronte di questa consapevolezza, un triplice obiettivo: allestire uno spazio diurno
autogestito sicuro e accogliente per le persone senza dimora all’interno del
quadriportico di Làbas, che è stato munito di docce, lavatrici, asciugatrice e cucina,
e che sarà co-gestito con lə volontariə; formare operatori e operatrici di comunità
(promotori di salute), volontariə che si occuperanno di promuovere l’educazione
sanitaria presso le persone senza dimora e a fare da mediatrici fra loro e i servizi (per
la ricerca di casa e lavoro, per l’assistenza medica e per l’ottenimento di documenti
che attestino il loro status giuridico); coinvolgere le stesse persone senza dimora in
un percorso di formazione e di affiancamento che possa portarle a uscire dalla
condizione di fragilità e di marginalità cui sono costrette dalla vita in strada.
Tramite AIR il Municipio Sociale Làbas e il Laboratorio di Salute Popolare intendono
promuovere il concetto di salute di comunità e avviare un percorso di
autodeterminazione e resilienza co-costruito da persone senza dimora, precariə e
volontariə, che vada oltre la risposta assistenziale ed emergenziale delle istituzioni –
risposta che, a tutti i livelli, non si rivela sufficiente a fronteggiare la crisi sociale,
ambientale, sanitaria ed economica che colpisce le persone più fragili.
– Questo progetto è realizzato in parte con i fondi di Otto per Mille Valdese –